La malva ha invaso il tuo giardino? Ecco come essiccarla per tisane e infusi a costo zero

Come utilizzare la malva del giardino per realizzare infusi e tisane a costo zero per i piccoli problemi quotidiani (a partire dall'insonnia)

La malva è una pianta spontanea molto comune in tutte le aree verdi, facilmente individuabile anche dai meno esperti. Le foglie della malva hanno proprietà emollienti e lenitive che possono essere di grande aiuto in caso di problematiche dell’apparato digerente, della pelle o della bocca e della gola.

Possiamo raccogliere le foglie di malva tutto l’anno, essiccarle e utilizzarle per preparare tisane e infusi a costo zero: vediamo come.

Caratteristiche e proprietà della malva

malva fiori

La malva (Malva sylvestris) è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Malvaceae. La malva è caratterizzata da un fusto eretto che presenta poche ramificazioni, foglie dotate di lunghi piccioli, palmate e con margini dentati.

La fioritura della malva inizia in primavera, continua per tutta l’estate e non è raro ammirare i fiori della malva anche in autunno inoltrato. I fiori della malva hanno un calice di tre pezzi, una corolla rosa-violacea striata di porpora, presentano cinque petali e sono disposti a gruppi all’ascella delle foglie. Dopo la fioritura si sviluppano piccoli frutti simili a bottoni verdi, che scuriscono a maturazione.

La droga della malva, cioè la parte della pianta utilizzata in erboristeria e fitoterapia per il contenuto in principi attivi, è costituita dalle foglie che vengono essiccate e utilizzate per preparare infusi.

Le foglie della malva contengono mucillagini e sono usate per le loro proprietà antinfiammatorie, emollienti, protettive sulle mucose e bechiche.

L’infuso di malva è utile dunque nei disturbi dell’apparato digerente, soprattutto per regolarizzare la funzionalità intestinale in caso di costipazione o diarrea. La tisana di malva è indicata poi per calmare la tosse e lenire il mal di gola.

La malva è usata anche per uso topico per il trattamento di irritazioni cutanee, dermatiti e prurito. L’infuso di malva può essere impiegato inoltre per le irritazioni che interessano gli occhi e per risciacqui della bocca e gargarismi in caso di affezioni della cavità boccale e della faringe.

Raccogliere e usare la malva

malva raccolta

La malva è una pianta bienne o perenne molto diffusa su tutta la nostra Penisola. La pianta della malva cresce normalmente durante la primavera ma poiché resiste alle basse temperature e si adatta a diversi tipi di terreni, condizioni climatiche e di luce solare, è possibile trovare questa erbacea tutto l’anno.

Allo stato spontaneo, la malva è facilmente individuabile nei campi, nei prati incolti, ai margini delle strade, soprattutto dal mese di maggio in poi, quando si ha lo sviluppo dei fiori. È però sconsigliato raccogliere la malva in luoghi vicini a centri abitati, strade, campi coltivati: molto meglio scegliere esemplari il più possibile lontani da luoghi inquinati o coltivazioni.

Trattandosi di una specie presente tutto l’anno, è possibile effettuare la raccolta delle foglie in qualunque momento. Le foglie possono essere utilizzate fresche per la preparazione di tisane ma le più tenere possono anche essere consumate crude nelle insalate o cotte nelle minestre, nelle frittate e negli sformati. La cottura enfatizza la consistenza mucillaginosa della malva: tale consistenza è sfruttata per addensare minestre e zuppe ma può non essere gradita quando la malva è consumata come verdura, dunque si preferisce mescolare le foglie di malva con quelle di altre piante spontanee, come ad esempio il tarassaco o la cicoria spontanea. La consistenza delle foglie è data come abbiamo visto dalla presenza di mucillagini che hanno proprietà lenitive, emollienti e protettive sull’apparato gastrointestinale.

Essiccare la malva per infusi a costo zero

malva essiccata

Le foglie di malva, oltre a essere consumate fresche come alimento o in infusione, possono essere essiccate e conservate. Occorrerà scegliere foglie dall’aspetto sano, non appassite, che non presentino lacerazioni, malattie o parassiti. Prima di essiccare le foglie di malva, queste andranno accuratamente lavate e asciugate, prestando attenzione a eliminare tutti i residui di terra ed eventuali insetti presenti. Dopodiché è possibile essiccare le foglie utilizzando un comune essiccatore.

Disponete dunque le foglie di malva all’interno dell’essiccatore e lasciatele essiccare a circa 40°C per due o tre giorni, finché appariranno completamente secche: è importante che le foglie perdano la maggior parte della quantità di acqua per poter conservare le foglie di malva senza che queste vengano deteriorate dall’attività di microorganismi.
Al termine dell’operazione, spezzettatele con le mani e conservatele in barattoli con coperchio ermetico e in vetro scuro o comunque al riparo da fonti di luce. Prestate attenzione a che le foglie non presentino nel tempo rammollimenti, colorazioni scure o muffe e verificate che non vi sia la presenza di insetti.

Potrete utilizzare le foglie di malva per preparare infusi e tisane a costo zero da utilizzare in caso di costipazione o mal di gola oppure per effettuare risciacqui della bocca o gargarismi e per le infiammazioni cutanee.

malva infusi colino

Per preparare l’infuso di malva è sufficiente portare a bollore una tazza di acqua (circa 250 millilitri) e versare l’acqua calda su un cucchiaio raso di foglie essiccate di malva. Le foglie vanno lasciate in infusione per dieci minuti, dopodiché si filtra con un colino e si beve. In alternativa al colino è possibile utilizzare una tisaniera o un filtro da te in cui collocare le foglie di malva.

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Tatiana Maselli

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